Campionati nazionali: un’esperienza di sport, festa e condivisione
Si apre questo fine settimana, con i le prove di sci in programma a Bardonecchia, in alta Val di Susa, la stagione dei campionati nazionali.
Da Bardonecchia arriva un segnale forte di partecipazione di atleti, accompagnatori, amici e semplici appassionati di questa stupenda disciplina.
Ho forte la percezione che la gente abbia tanta voglia di sport e di agonismo ma abbia una altrettanto forte voglia di stare insieme, di amicizia, di relazione, di fare festa stando insieme. Questo è bello perché aggiunge al momento sportivo e agonistico, l’aspetto umano dell’incontro, dell’apertura verso l’altro. Ciò non toglie nulla alla qualità dell’impegno sportivo, ma anzi la consolida perché porta dentro la manifestazione tutta la ricchezza delle relazioni umane. Questo è il senso della festa: vivere una dimensione di accoglienza reciproca.
Indubbiamente, dal punto di vista puramente sportivo, di strada ne abbiamo fatta tanta. Me lo ha confermato la visione del filmato dell’Istituto Luce sui primi campionati nazionali di sci, svolti proprio a Bardonecchia. In quel filmato, che mi ha suscitato tanta nostalgia, si apprezza uno spirito agonistico degli esordi, fatto anche di tanti ruzzoloni e di tante risate. Si percepisce che al centro della manifestazione c’è la fesa, la gioia di stare insieme, senza per questo nulla togliere alla severità dell’impegno sportivo che è formativo proprio perché severo ed esigente.
Voglio augurare di trovarsi bene a tutti coloro che si preparano a partecipare, a qualsiasi titolo, ai prossimi campionati nazionali di questa e di tutte le altre discipline che di volta in volta verranno organizzate: dalla campestre, al nuoto, alle ginnastiche, al karate (cito solo i primi che mi vengono alla mente), a tutte le altre discipline in programma per arrivare poi agli sport di squadra dei piccoli – sport & go, under 14, 16 – per concludere con gli open, i “grandi”.
Voglio soffermarmi un attimo proprio sugli open poiché sembra che la formula sia piuttosto criticata. Voglio garantire che, nel rispetto delle idee di ognuno e valutando le richieste di tutti faremo il possibile per dare una struttura ai campionati nazionali che consenta al territorio di viverli non come una scelta decisa e calata dall’alto, con regole dettate dai “vertici”, ma con regole condivise, elaborate dal territorio e vissute insieme. Tutto ciò comporterà più lavoro di raccordo e coordinamento, ma questo è il nostro stile: dialogo con le società sportive e valorizzazione delle enormi potenzialità che lo stesso territorio nazionale esprime.
Certo, non sarà la cosa più facile di questo mondo perché anche noi dobbiamo imparare l’arte del dialogo; invece, purtroppo, a volte si parla solo nei corridoi oppure quando le cose sono decise.
Eppure dobbiamo riuscirci perché siamo l’Associazione di promozione sportiva che alla base della sua proposta ha messo proprio l’aspetto relazionale e della festa, intesa non come caciara senza regole, ma come inno alla vita, come gioia di condividere momenti ed esperienze positivi.
Partiamo dal fatto che la formula dei campionati nazionali vissuti come festa si è dimostrata vincente: è indubbiamente cresciuto, negli anni, il livello tecnico. Forse è però giunto il momento di guardare a formule che includano e che facciano sentire tutti parte di un progetto che unisce i valori della festa e dello stare insieme con la prestazione agonistica, perché questo è il vero Centro Sportivo Italiano.